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Ricordando Teddy Gianelli PDF Stampa E-mail

Testo letto da Papi Gianelli Penco al termine della S. Messa  di suffragio
Genova, 29 luglio 2006

Noi tutti raccolti intorno a Teddy, ringraziamo il Signore perché è stato grande e misericordioso con lui.

Gli ha donato la vita in una grande famiglia dove la gentilezza e il rispetto erano al centro di tutti i rapporti, dove la sua voglia di conoscere e di provare è stata assecondata fin da bambino, facendolo crescere curioso e disponibile.

Gli ha dato mani d’oro.
Capaci di accarezzare il legno per costruire una panca o il muso di un animale, abili nel confezionare il regalo più semplice rendendolo dono prezioso.
Guardare le sue mani al lavoro era per tutti noi una vera scuola.
Scegliere la pietra bella ma serbare quella di scarto, verniciare di verde un’altalena o aiutare un malato a salire sul pulmino.
Non temevamo troppo di rompere qualche cosa perché….”Papà poi aggiusta!”

D’oro era la sua medaglia come donatore di sangue.
D’oro era il suo cuore.
Generoso in modo quasi fallimentare.
Si separava volentieri da una cosa cara per donarla.
Ciò che non riusciva a dirti a parole, te lo diceva facendoti una sorpresa.

Grazie Signore perché gli hai fatto conoscere l’amore della sua vita che gli è ancora accanto e per la quale tutti noi, vedevamo nei suoi occhi azzurri, il profondo affetto.
Grazie Signore di averci messo accanto un uomo che della vita scout ha fatto testimonianza.
Aiutare gli altri e rispettare il povero mondo nel quale viviamo.


Scout una volta, scout per tutta la vita.

Averlo come amico significava essere sicuri di poter contare su di lui nel bisogno.
Averlo come collega significava onestà e dedizione.
Averlo come nonno è stato imparare da un grande ad essere grandi.
Averlo come papà è stata una fortuna immeritata.

Grazie Signore per questi doni che gli hai dato – i tuoi talenti- perché lui è stato capace di metterli a frutto.

Ora che gli occhi sono pieni di lacrime, facci vedere ancora la tua grandezza nell’accoglierlo nella tua grande casa.

Accompagnato da Maria, nelle cui braccia amorevoli si era abbandonato, abbi cura di lui perchè è davvero speciale e riempi di questa consapevolezza il vuoto terribile che abbiamo nel cuore.

 

 

 Teddy nell’Agosto 1949 al Rover – moot di Skiak in Norvegia

 

 

 Teddy a Noci il 24 ottobre 2004

 

 

La tomba di Teddy nel piccolo cimitero di Carnino

 
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