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I Challenge del Clan della Tortilla. PDF Stampa E-mail
Enzo Campodonico ci invia questi suoi bei ricordi....

Ricordo di aver partecipato a tre di queste particolari attività. Il primo a cui ho partecipato era quello del1959 svoltosi nell'estremo levante ligure. Il nostro Clan aveva portato alcune pattuglie di tre rover ciascuna (ndr: l'attività era regionale e ogni Clan che intendeva partecipare iscriveva le sue pattuglie). Il nostro terzetto formato da Alberto Guerrieri, Franz Guiglia e dal sottoscritto si era dato il nome di pattuglia del Pitigrillo da un animale fantasioso disegnato proprio da Alberto.

Dalla stazione della Spezia a bordo di pullman che tenevano i finestrini rigorosamente chiusi con tendine per non farci conoscere il percorso siamo stati portati sulla riva del Magra e da lì attraverso sentieri impervi con piccole mappe mute raggiungiamo intorno alla mezzanotte l'anfiteatro di Luni dove poniamo la tenda predisponendoci ad un sonno ristoratore! Appena chiusi gli occhi ci fanno disfare la tenda e fuggire verso una località ignota. Da lì azimut notturno per circa 2 Km. dove poniamo il nostro segnale. La fortuna ci aiuta perchè al controllo della giuria il punto raggiunto è perfetto. E' ormai mattina, la giuria ci consegna un numero da porre sullo zaino in modo ben visibile e una cartina con l'itinerario da seguire oltre ad una missiva  con alcuni avvertimenti che per far presto non leggiamo. (c'è scritto di non farsi riconoscere da aerei) Infatti, mentre avanziamo velocemente nella piana della Magra vediamo un aereo a bassa quota che ci sorvola, Tutte le altre pattuglie si nascondono nei canneti, circostanti, mentre noi ignari salutiamo il pilota, avendo riconosciuto Enzo Sardo. Guadagnamo così tanto tempo che arriviamo primi all'imbarcadero, veniamo traghettati da soli sull'altra riva e saliamo sulla cima del Monte Murlo, dove arriviamo primi con larghissimo vantaggio. La penalità subita non è sufficiente a toglierci il primato. Siamo i vincitori e veniamo premiati con una targa che porteremo in sede.

 

 
Medaglia e Pitiglillo Rampante

Un giorno della settimana successiva veniamo festeggiati in sede di Clan con grandi feste, insigniti di medaglia e di fascia di carta igienica a mo' di Musichiere (siamo negli anni 50)  Poi un tradizionale condiglione, servito in vasi da notte (nuovi), con abbondanti fiaschi di vino conclude la serata.  

Dobbiamo a Franz Guiglia alcuni cimeli di quel Challenge che inseriamo
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 E ne parlarono i giornali (lo stralcioè del Corriere del Pomeriggio)
 

 
Nel challenge dell'anno successivo (1960) le pattuglie partecipanti sono formate da due  soli rover. La pattuglia del pitigrillo si deve dividere. Franz e Alberto , formano la prima, la seconda siamo io e Beppe Marescotti. Ci sentiamo i favoriti e per bissare il successo decidiamo di stare insieme !
 Anche questa volta i finestrini dei pullman che ci portano da piazza della Vittoria alla partenza del challenge sono rigorosamente chiusi. Arriviamo a notte fonda nell'Alto Monferrato sulle rive del Gorzente. Franz sente odore di casa, ci sentiamo ancora più sicuri; azimut, marce notturne, guado del lago della Lavagnina non ci spaventano. Anche questa volta siamo molto avanti, forse siamo primi. Abbiamo l'appuntamento sotto il bric Arpescella. Che fortuna, non c'è ancora nessuno, anche questa volta siamo primi!  Aspettiamo la giuria, ma quella non arriva. Forse abbiamo sbagliato. Sì, siamo fuori strada di un bel pezzo. Ormai il Challenge per noi è terminato.  Ci fermiamo alle Capanne di Marcarolo consolandoci con un pasto in trattoria dove troviamo anche Pier Luigi Roggla e Franco Giribaldi, anche loro fuori tempo massimo. Non è finita perchè scornati raggiungiamo quasi ultimi la meta  ai Piani di Praglia.
 
Nel 1962 partecipo a un terzo Challenge, questa volta in coppia con Gian Paolo Guelfi. Siamo di nuovo nell'Alto Monferrato tra Bosio e Gavi. Gian Paolo si sente di casa e durante il percorso chiede informazioni nel dialetto locale. Di nuovo azimut , marce notturne; pernottiamo in un fienile. Il mattino successivo, presso Gavi  dopo che gian Paolo ha risolto  per primo un enigma, la giuria consegna una bicicletta per coppia. Noi che siamo tra i primi, scegliamo quella da uomo, almeno si può viaggiare anche sulla canna. Non è un vantaggio da poco! Ora il percorso consigliato che ci porterà alla meta al Porale fa un lungo giro sul crinale. Decidiamo invece di buttarci in fondo valle per poi risalire. Guadagnamo molto tempo ed evitiamo un controllo con conseguente penalità non sufficiente però a retrocederci dal primo posto. All'arrivo al lla Castagnola risultiamo i vincitori.

 

Commento di Gian Paolo (inviato il 13-11-09):
I soliti paraculi ... prendono le scorciatoie, evitano gli ostacoli ... e vincono!  Lo credo che stavamo sulle palle a tutti.
Grazie del racconto, avvincente e davvero fotografico.  Ancora mi ricordo della cascina dove abbiamo dormito, nella Valle di Gavi, dopo aver piazzato il cartellino dell'azimut sulla provinciale.

 

 
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