Destinazione Firenze e poi Fiesole, dove abbiamo alloggiato, avendo Padre Marco con noi, presso il convento di San Domenico dei Padri Domenicani.

C’è in particolare il ricordo vivo della prima esperienza di meditazione notturna (il deserto), a fasce orarie, davanti al Santissimo nella chiesetta del convento.

E’ stato un campo che ha unito la preghiera alle visite artistiche del luogo: l’anfiteatro Romano di Fiesole, gli affreschi del Beato Angelico, la villa di Schifanoia: l’unico inconveniente era che tutti gli spostamenti dovevano essere fatti seguendo la regola del silenzio claustrale. Un giorno, mentre andavamo a piedi e in silenzio verso la Badia Fiesolana, siamo stati notati da un gruppo di locali (e di turisti) che ci hanno preso per “stranieri un po’ strani”.

Inoltre, all’inizio del campo, l’allora capo clan “Bull” fece la proposta di adottare, almeno fino alla mattina del Sabato, una “dieta di tipo penitenziale”. Era una di quelle proposte che non si potevano rifiutare e quindi venne accettata, più o meno di buon grado.  Primo giorno, a pranzo, una fetta (sottile) di pane sciapo, una fetta (sottile) di formaggetta toscana, tre olive e una carota. Secondo giorno: idem, e  come conseguenza, nel corso della giornata, rivolta generale capitanata da Adriano Capelli che, a causa della dieta incominciava ad avere le visioni più o meno mistiche. Terzo giorno: qualcosa di meglio, però era Venerdì Santo e quindi…..

Dal punto di vista finanziario la dieta penitenziale aveva funzionato talmente bene, che sul treno di ritorno da Firenze, Enzo (in qualità di economo del Campo) ci restituì circa 500 lire a testa, cifra che allora non era assolutamente trascurabile.