I campi di noviziato |
I campi estivi di noviziato, erano campi mobili. Ci si spostava portando nello zaino tutto quello che serviva per una vita di "strada", dalle tendine biposto al mangiare e agli strumenti per prepararlo.
Ogni Noviziato preparava il suo campo mobile, della durata di una settimana, scegliendo ambiente, percorso, tappe. Anche qui si può dire che ogni campo era costruito a misura di quel Noviziato pur avendo, in comune con gli altri, stile, impronta, consuetudini. Rimandiamo alla sezione Eventi per avere qualche notizia dei vari campi. Qui ci limitiamo a dire che il campo era il banco di prova di tutto ciò che si era cercato di costruire durante l'anno in merito all'educazione del fisico, alla fraternità e al mutuo aiuto, alla spiritualità e allo stile, alla capacità di affrontare l'imprevisto o la circostanza straordinaria con autentico spirito scout, facendo fronte, nel modo migliore e con il sorriso sulle labbra, agli eventuali inciampi che la "strada" avesse posto tra i piedi di coloro che la percorrevano. Non sempre le circostanze erano negative: un'esperienza insolita ma piacevole, un incontro con una persona degna di nota, un'occasione di servizio, un manufatto notevole erano doni che la "strada" ci faceva. Osservare la natura e le realizzazioni dell'uomo, cogliendone gli aspetti estetici, culturali e sociali, affrontare la fatica del cammino e vivere insieme per più giorni, ciascuno con il proprio carattere, erano i compiti che la "strada" ci chiedeva di svolgere. Per mesi i novizi si erano "educati" nei vari ambiti ad affrontare questi compiti al meglio. In sintesi, durante il campo, i Novizi imparavano a famigliarizzare con quella maestra di vita che, per il roverisno, è la strada. La assaggiavano per la prima volta seriamente e dovevano scoprire se si sentivano di averla per maestra, con il "servizio", anche negli anni a venire. La strada è la vita
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