Campo di Pasqua del 1960 a Taggia

(Enzo Campodonico cronista)

Si va al convento di S. Domenico a Taggia. L'organizzatore è ovviamente padre Marco Voerzio.Ci accoglie la comunità dei domenicani allora molto numerosa  (il convento era anche sede del noviziato dei frati). La prima parte, mercoledi e giovedi santo, ci adattiamo alla vita claustrale con i ritmi dei monaci. Preghiamo in coro , con mattutino, vespri e compieta. Pranziano e ceniamo nel refettorio. Partecipiamo alla funzione del giovedì santo. La notte facciamo i turni di adorazione all'altare della reposizione (il Sepolcro). 

Intervalliamo momenti di silenzio e di preghiera con momenti di relax, in cui come ci scateniamo in brevi periodi di scanzonata allegria. Ricordo la tonsura praticata ad un gamba di Seba Geraci.

Il Venerdì santo, la mattina escursione al santuario di N.S. di Lampedusa, poi nel pomeriggio la funzione nella parrocchia di Castellaro insieme agli abitanti del paese. Il parroco loda il nostro contegno . Quindi rientro in serata a S. Domenico. Segue il pernottamento e il sabato torniamo ai ritmi claustrali, intervallati anche dalla visita turistica della chiesa e del museo. Infine il rientro a Genova per la Pasqua in famiglia.