Ricordo di Gino Ghiglione |
Gino è tornato alla Casa del Padre. Ieri 2 dicembre 2013 si sono celebrate le esequie alle Grazie di Castelletto. I miei ricordi di Gino son tutti legati alla pallavolo. Non so il ruolo che ebbe Gino nella creazione della squadra (non so nemmeno se abbia mai giocato a pallavolo, ma visto il suo carattere particolarmente flemmatico, ho qualche dubbio), però alla fine degli anni ’50, quando io e mio fratello Gian Carlo ne entrammo a fare parte lui era: il Presidente, l’Amministratore Unico, il Dirigente Accompagnatore, il tesoriere (ma di quali soldi ?), il magazziniere e perfino … l’allenatore !!! Senza di lui la squadra non sarebbe esistita. Ci allenavamo con Gino nella palestra di San Nicola, quella sopra la chiesa: le dimensioni non erano regolamentari (era più corta di almeno un metro per parte), per cui ci eravamo abituati a schiacciare su spazi più ristretti. Questo era indubbiamente un vantaggio quando si giocavano le partite su campi regolamentari, in compenso avevamo dei problemi in ricezione: lasciavamo andare palle che per noi erano fuori e invece … no !!! Il fatto che noi giocatori fossimo in maggioranza Scout e che le partite di campionato si svolgessero di domenica mattina (quando c’erano gite o attività varie) a volte creava dei problemi di formazione. Mi ricordo che il Bull, che aveva incontrato Gino e gli aveva chiesto di mio fratello Gian Carlo, mi raccontava che Gino gli aveva risposto, con la sua parlata flemmatica (ndr: che tutti abbiamo ancora nelle orecchie!): All’inizio del campionato Gino ci diceva che il massimo che la società ci poteva dare era una maglietta (quella con il Giglio): tutto il resto, a partire dai calzoncini che dovevano essere bianchi, erano problemi nostri. E ovviamente di tuta manco a parlarne !!!!! Nel nostro campionato c’era, tra le altre, anche la squadra che originariamente era della Salle (Fratelli Cristiani) ma poi era passata all’Italia di Navigazione: avevano lo “Sponsor ante litteram”. Nell’ultimo anno della nostra avventura con Gino, l’ultima partita di campionato che si giocava nella palestra di Via Trento, vedeva opposte l’Italia di Navigazione, che con la vittoria sarebbe stata promossa in serie B, e la nostra squadra dello CSI Volley che, dopo un onorevole campionato, non aveva né possibilità di promozione né rischi di retrocessione. L’anno dopo la CSI Volley si sciolse e noi passammo baracche e burattini (e senza più Gino) all’USVE (ndr: per i non genovesi o per gli smemorati Unione Sportiva Veloci Embriaci), la gloriosa società polisportiva che aveva la palestra negli scantinati della Torre degli Embriaci, in quel di Santa Maria di Castello. Ma questa è un’altra storia. ************* Alfredo Vitali aggiunge il suo contributo Nella squadra c'erano anche Claudio Danovaro e il sottoscritto. I fratelli Marré in squadra erano quattro: Giovanni, Lorenzo, Federico e Franco. A parte questo sottoscrivo tutto. Scrivendo mi viene in mente un pensiero di Gino: "la squadra di pallavolo per me è un servizio importante, perché raccoglie anche ragazzi che non sono entrati negli scout e che forse sarebbero in strada a non far nulla..." Ecco una foto di Gino a18 anni tratta da La frutta del Clan
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