La Messa di Pier Luigi

 La Messa di Pier Luigi, un evento iniziato nel 1963 e mai terminato. Un'occasione di incontro tra noi nel ricordo di Pier Luigi e del suo Clan.

Pier Luigi Röggla è morto il 22 settembre del 1962, a causa di un incidente stradale, sulla strada che va da Serravalle a Gavi, in località Crenna, un po’ dopo il tunnel e un po’ prima della cappella di S. Defendente.

Non so  descrivere con le parole la dimensione del dolore e dello sbigottimento che la morte di un giovane Capo di 23 anni, amato e stimato da tutti, brillante e generoso, aveva lasciato nella mente e nel cuore dei rover del Genova 30° e del Genova 1°, suoi compagni di strada.

Se ne parlò nelle riunioni dei due  Clan e si decise che dovevamo ricordare Pier Luigi, anche sul luogo dell’incidente, con qualche cosa fatto con le nostre mani.

Alfredo Costa e Alberto Guerrieri progettarono una grande croce di legno dotata di tettuccio e di sfondo sagomato e Furio Gerbino si impegnò a scolpire la figura del Cristo.
Avevamo un anno di tempo per realizzare l’opera.

Per prima cosa si diede inizio a una raccolta di fondi per comperare i materiali: contribuirono i rover, gli amici, gli scout di diversi Gruppi, gli ex compagni del Liceo Colombo e tanta gente che aveva conosciuto Pier Luigi.
Comprati i materiali, tracciati e tagliati i pezzi, nella sede di Clan, presso i  Cappuccini del Padre Santo, i rover si alternarono a carteggiare, rifinire, montare i vari componenti. Ricordo ancora il grande manifesto di carta da pacchi con l’elenco delle cose da fare: in questo modo ogni rover che aveva un po’ di tempo, poteva recarsi in sede, in qualunque momento, sapendo come portare avanti il lavoro.

Venne il giorno di settembre del 1963 nel quale Furio portò in sede il Cristo per unirlo alla Croce: era una scultura bellissima e l’insieme ci parve degno del fratello che volevamo ricordare.
Si decise di celebrare una Messa di suffragio sul posto dell’incidente, nella domenica di settembre più vicina alla data della morte. La croce, la mattina della domenica prescelta, fu issata su un camioncino delle Vetrerie Costa e legata alla capra verticalmente. Così partì dalla sede di Clan, seguita da una macchina con quattro rover che dovevano assistere i trasportatori in caso di passaggi critici sotto archivolti particolarmente bassi. Tutto andò benissimo.

 In quei giorni, la Provincia di Alessandria stava sistemando le ripe e i fossi della strada provinciale.
Si scavò una buca nel campo che costeggia il tratto di strada dove era avvenuto l’incidente, davanti ad una villa con due enormi pioppi cipressini ai lati del cancello (ci sono ancora). Fissammo la base della Croce nella buca con pietre e terra in modo che stesse ritta e davanti si fece un altare improvvisato con materiali del cantiere stradale e tavole.

     

 

 

 Eravamo tantissimi e non solo scout: parenti e amici parteciparono con noi alla S. Messa celebrata da P. Marco.
(nella foto seguente i chierichetti sono Franz Guiglia, in ginocchio, e Corrado Alfano, il primo con Franco Cadolini, ad entrare a far parte del Clan di Pierluigi).

 

   

Alla fine, sistemammo la Croce nella rimessa della villa e là rimase fino a che si poté collocarla nella piazzola eseguita appositamente dalla Provincia di Alessandria, situata, per ragioni di sicurezza, dall’altro lato della strada: la puoi vedere ancora adesso, acanto a due cipressi piantati in seguito e diventati due robusti alberi, arricchita da uno scudetto di ottone che porta incisa la Preghiera di Pier Luigi e da una vaschetta per i fiori.

Negli anni trascorsi da allora (oggi sono 46) non abbiamo mai mancato di celebrare la “Messa di Pier Luigi” nell’ultima domenica di settembre o nella prima di ottobre.

Grazie alla solerzia di Adriano Mauri, Ugo Salmona e Franco Baldasso, ogni anno si cerca di avvisare il maggior numero di rover dei due Clan.

Ogni anno siamo in molti  e sempre c’è la sorpresa di qualcuno di noi che compare, dopo tanto tempo, tra abbracci e saluti commossi; ogni anno, con Pier Luigi, ricordiamo quelli del “suo Clan” cioè quelli di noi che hanno già raggiunto la casa del Padre e anche qui, ogni anno, c’è qualcuno in più.

 


A celebrare si sono alternati i nostri Assistenti di un tempo, Giacomo, uno di noi diventato sacerdote,  e preti amici.

 

 Negli anni trascorsi da allora, qualcosa è cambiato.
Per alcuni anni la Messa è stata celebrata nel giardino della villa, in fronte alla Croce; poi, in seguito al trasferimento degli antichi padroni lontano da Genova, abbiamo trovato i cancelli della villa chiusi. Da allora, dopo una preghiera comune presso la Croce, abbiamo sempre celebrato la Messa ai Certosini, tra Gavi e Voltaggio, nella casa estiva degli Olivari (la mamma di Pier Luigi era una Olivari) ospiti di Mario e Cristina Lombardini (anche la mamma di Mario era una Olivari) e delle cugine, Carla e Paola Olivari.

Altro cambiamento, questo assai doloroso, il Cristo originale (qui sotto) è stato rubato e mai più recuperato:  

  quello attualmente sulla Croce è, credo, opera di bottega gardenese.

Quello che non è mai cambiato è lo spirito di questo incontro annuale, la fraternità che ci lega, l’accoglienza per tutti,  rover, parenti, amici; alcuni di noi sono tornati con le spose, i figli, i nipoti. È quello che chiamiamo “il miracolo di Pier Luigi”.
Sicuramente ho dimenticato qualcosa e, grazie al tempo trascorso e all’età, ho sbagliato qualcosa d’altro.

Chi legge corregga, aggiunga e aiuti a non dimenticare nulla di questa bella, nostra, longeva tradizione nata da un dolore che c’è parso, per lunghi anni, insopportabile.

 Per concludere:

Noi non siamo cambiati,
solo un poco più stanchi,
tutti insieme viviamo
esperienze preziose
con radici lontane
quanto i giorni passati
dal momento nel quale,
quasi sempre per caso,
noi ci siamo incontrati.

 Ottobre 2009