Ricordando Teddy Gianelli |
Testo letto da Papi Gianelli Penco al termine della S. Messa di suffragio Noi tutti raccolti intorno a Teddy, ringraziamo il Signore perché è stato grande e misericordioso con lui. Gli ha donato la vita in una grande famiglia dove la gentilezza e il rispetto erano al centro di tutti i rapporti, dove la sua voglia di conoscere e di provare è stata assecondata fin da bambino, facendolo crescere curioso e disponibile. Gli ha dato mani d’oro. D’oro era la sua medaglia come donatore di sangue. Grazie Signore perché gli hai fatto conoscere l’amore della sua vita che gli è ancora accanto e per la quale tutti noi, vedevamo nei suoi occhi azzurri, il profondo affetto.
Averlo come amico significava essere sicuri di poter contare su di lui nel bisogno. Averlo come collega significava onestà e dedizione. Averlo come nonno è stato imparare da un grande ad essere grandi. Averlo come papà è stata una fortuna immeritata. Grazie Signore per questi doni che gli hai dato – i tuoi talenti- perché lui è stato capace di metterli a frutto. Ora che gli occhi sono pieni di lacrime, facci vedere ancora la tua grandezza nell’accoglierlo nella tua grande casa. Accompagnato da Maria, nelle cui braccia amorevoli si era abbandonato, abbi cura di lui perchè è davvero speciale e riempi di questa consapevolezza il vuoto terribile che abbiamo nel cuore.
Teddy nell’Agosto 1949 al Rover – moot di Skiak in Norvegia
Teddy a Noci il 24 ottobre 2004
La tomba di Teddy nel piccolo cimitero di Carnino |