Campo di Pasqua del 1964 a Camaldoli

Destinazione Camaldoli vicino ad Arezzo e, udite udite, con i rover del Clan Ge 16°. Questa volta con “mezzi propri” nel senso che avevamo affittato un pullman dalla famosa ditta di trasporti “Callero Giovanni di Montoggio” (che qualcuno invece chiamava, visto l’aspetto dei mezzi a disposizione, “Callero Giovanni fu Montoggio”). La premessa serve a capire quello che poi è successo sulla via del ritorno.

La preparazione alla Pasqua attraverso la liturgia della comunità monastica Camaldolese, appartenente all’ordine di San Benedetto, è stata un’esperienza unica nel suo genere. Il salmodiare dei salmi, recitati a cori alterni nel coro ligneo del monastero, mi sono rimasti talmente impressi che ancora oggi mi vengono immediatamente alla mente come prima cosa quando entro in una abbazia Benedettina (Subiaco, Monte Oliveto Maggiore, Casamari, Farfa, Fossanova, Montecassino ……).

L’unico inconveniente era che la liturgia delle ore seguiva i tempi dei monaci, incluse le lodi mattutine che venivano celebrate a orari antelucani: i sedili del coro, rigidi e scomodi, impedivano di riaddormentarsi, però ogni tanto si sentiva il rumore secco delle “capocce” (inclusa la mia) che cadevano repentine sul bordo anteriore e durissimo del seggio.

Sulla via del ritorno, la notte di Pasqua, il pullman, all’altezza di Arezzo, ha un sussulto accompagnato poi da un odore di gomma bruciata. Il controllo esterno non rivela niente di particolare  e quindi riprendiamo il viaggio (solo dopo abbiamo capito che si trattava di una gomma della coppia di  ruote posteriori, ma quella interna ….). Sulla discesa del Bracco parte anche  l’altra gomma e il pullman si ferma e deve aspettare aiuto da Montoggio (in dotazione ai pullman c’è solo una ruota di scorta …). Discesa  “veloce” a piedi a Sestri Levante dove riusciamo a prendere uno degli ultimi treni per Genova.